raffaella carrà

Legalmente biondo (fino al 2024)

Anche se l’orologio suggerisce che dovrei andare a dormire, mi sono ricordato che un tempo ero biondo.

Premetto, per chi non avesse notato la foto (poco invadente, dicono) posta sul lato destro del blog, che di natura sono castano più o meno chiaro.
Dico più o meno perché in certi periodi dell’anno i miei capelli tendono al nero, mentre in altri (come l’estate) diventano tanto dorati da farmi sospettare che potrei tagliarli e portarli al banco dei pegni per comprare una 2.55, diventando il primo pelato con una Chanel del paese (dopo Signorini, s’intende).

Comunque, tornando alle cose serie, fino a circa un anno fa ero biondo. E la cosa sconvolgente è che, anche se pochi ne sono a conoscenza, lo sono ancora.

Legally BlondeSì, perché è successo che durante l’inizio del mio periodo di bionditudine (cioè due estati fa) ho fatto un giretto a Londra che è finito piuttosto male. Dettagli a parte, che al momento non ho voglia di ricordare, nel mio giretto finito male ho perso (tra le altre cose, cioè tra TUTTE le cose) la carta d’identità.
Così, quando per grazia della regina (o meglio di mia madre, che di corsa m’ha comprato un altro biglietto di ritorno) sono rientrato a Roma, mi sono fiondato a farne una nuova.
E le cose, ovviamente, non sono andate come avevo previsto.

No signora, io sono tinto. Questo non è il mio colore naturale, scriva “castano”.

Gliel’ avevo detto, io, alla tizia della circoscrizione.

Io devo scrivere quello che vedo.

A quel punto ho desiderato che i nostri ruoli s’invertissero, così che nella carta d’identità dekc blondella donna, sotto la dicitura “segni particolari” avrei potuto scrivere“cagna di mezz’età”.
Ma le cose stavano in un altro modo, e sul nuovo documento mi sono ritrovato un entusiasmante “Capelli: BIONDI”.

Così ad oggi (e fino al 2024), la mia carta d’identità dice che sono biondo.
Lo conferma la foto, tra l’altro, scattata per l’occasione con l’espressione di un maniaco sessuale (e sensuale).

Insomma, lo Stato Italiano mi riconosce come biondo, e a meno che io non faccia finta di perdere il mio attuale documento d’identità (denunciandone la scomparsa come le vecchiette disperate che nei commissariati abbracciano i poliziotti pensando che siano i loro nipotini), lo farà ancora per molto tempo.

In tutto questo, la cosa buffa è che non sono per niente dispiaciuto.
Perché sapere che sarò legalmente biondo per i prossimi 9 anni ha i suoi vantaggi, riassunti di seguito in 10 punti:

1. Essere un biondo in incognito mi permette di guardare male i biondi e le bionde tinti male senza cadere nell’ipocrisia;

2. Posso fare il coglione senza che la gente si appelli alla scusante del mio colore di capelli;

3. Posso sentirmi Reese Witherspoon (alias Elle Woods) in La rivincita delle bionde, portando avanti quell’ideale di biondo e intelligente che le persone non si aspettano;

4. Chiedendoglielo, riesco a sapere cosa la gente pensi realmente dei biondi (a un castano più o meno chiaro lo dicono, a un biondo no);

5. Se ne avessi voglia, potrei istituire un’associazione per la tutela delle persone bionde, guidando un esercito di Barbie umane per la rivendicazione del parrucchiere gratis;

legallyblonde

6. Posso attraversare il check-in degli aeroporti senza essere perquisito quando l’allarme non suona;

7. Posso fare in modo che la gente, ignorante del fatto che la mia natura profonda sia quella di un biondo, mi prenda sul serio;

8. Posso cantare a squarciagola Pazza pazza pazza su una terrazza sentendomi DAVVERO Raffaella Carrà;

9. Posso mostrare solidarietà (senza rimorsi di coscienza) quando le mie amiche bionde scoppiano a piangere a causa delle discriminazioni quotidiane;

10. Posso avvalermi dello stereotipo biondo occhi azzurri per convincermi di essere, quando ne ho voglia, un figo pazzesco.

Insomma, essere legalmente biondo sarà la cosa più figa degli anni a venire.
E se i motivi sopra elencati non fossero abbastanza, sappiate che posso ancora fare sesso da biondi.
Che vi assicuro, è una delle cose più belle del mondo.

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